I “Griot” sono la memoria del popolo, tramandano i saperi tradizionali della collettività.
Cantano le canzoni che riguardano la guerra, la tradizione, il rispetto.
Il termine Griot in africa occidentale indica il cantore, il bardo, colui che recita in pubblico storie memorie, poemi epici.
Queste conoscenze vengono tramandate di padre in figlio e ancora oggi i Griot vengono considerati i depositari della storia.

Noi abbiamo voluto prendere in prestito questo termine per raccontare le storie delle ragazze e dei ragazzi che arrivano qui.
Lo abbiamo fatto raccogliendo negli anni le loro testimonianze in alcuni piccoli opuscoli che potete trovare da noi in sede.

Oggi scegliamo di portare il Griot anche qui sul nostro sito, convinti che tutti debbano leggere e “ascoltare” le parole delle migliaia di ragazze e ragazzi passati da Civicozero.

Troverete tante storie: alcune drammatiche, altre meno, alcune che raccontano il viaggio fino in Italia e altre che semplicemente raccontano un episodio o una giornata particolare.

I nomi sono di fantasia per tutelare e proteggere le ragazze e i ragazzi di civicozero, ma questa è l’unica modifica che abbiamo fatto: abbiamo deciso di non toccare una virgola di quanto leggerete proprio per assicurarci che il racconto arrivi con la stessa forza con cui è stato scritto.

Buona lettura.

La storia di Maryan

La storia di Maryan

Una sera mi hanno portato via da casa con la forza – noi non avevamo fatto niente di male…

Il deserto di M.

Il deserto di M.

Per prima cosa vorrei ringraziarvi per avermi dato la possibilità di scrivere la mia idea e raccontare gli ostacoli che ho affrontato.

Il futuro di Yaw

Il futuro di Yaw

Ciao caro, sono un ragazzo di 18 anni e frequento il secondo superiore all’istituto Professionale Agrario di Latina …

I sogni di Arman

I sogni di Arman

Sono Arman, sono un ragazzo bengalese. Da quasi due anni sto in Italia.

Nessuno parla dei sogni

Nessuno parla dei sogni

Non ho notato da nessuna parte che qualcuno avesse parlato della bontà e dei suoi sogni nel futuro.

Correre

Correre

Mi chiamo Khadar. Sono nato in Somalia nella regione Togdheer, nella città di Burco 21 ottobre.

Bismillah

Bismillah

Mi trovavo dentro il tir da 30 ore.
Non ce la facevo più.

Tra i fascisti e la polizia

Tra i fascisti e la polizia

Ho sofferto per tutto il tempo che ho vissuto in Grecia fin dal primo giorno del  mio arrivo, le notti che faceva freddo senza avere un posto per dormire, la fame, dormire sotto la pioggia e la paura.

La Grecia di Mustafa

La Grecia di Mustafa

Quando arrivava la polizia i ragazzi fuggendo cadevano dalle terrazze del palazzo e si rompevano le gambe e le braccia.

La storia di Hossam

La storia di Hossam

Avevo il sogno di cambiare questa vita e di restituire a mio padre quello che aveva fatto per me.

Da Kabul a Stoccolma

Da Kabul a Stoccolma

Il trafficante ci ha fatto salire sul gommone, ci ha dato due remi e ci ha detto di andare dall’altro lato del fiume.

Non è stato facile aperché il gommone era piccolo e circa 30 persone erano state caricate a bordo.

La bugia di Chandan

La bugia di Chandan

Mia mamma mi ha chiesto “dov’è la vacca?” e io ho detto “l’ho venduta”. Ma non era vero.

La scuola di Rostam

La scuola di Rostam

Durante la giornata andavo a scuola per 4 ore e il resto della giornata andavo a lavorare perché dovevo guadagnare le spese della famiglia.

L’adolescenza di Khalid

L’adolescenza di Khalid

In fondo poi non è così facile essere giovane, ma io sto facendo del mio meglio per non deludere nessuno.

L’incubo di Patrasso

L’incubo di Patrasso

Le notti che faceva freddo senza avere un posto per dormire, la fame, dormire sotto la pioggia e la paura.

Ibra voleva studiare

Ibra voleva studiare

Faccio quasi tutto da solo, la strada é ancora lunga per me, questo lo so benissimo.

La delusione di Demba

La delusione di Demba

Gli europei hanno rovinato, destabilizzato, nascosto l’immagine dell’Africa e adesso noi veniamo e ci chiudono le porte.

Lettera alla mamma

Lettera alla mamma

Tra le tue braccia io sono cresciuto. Dentro il tuo cuore mi hai protetto. Dentro le tue costole mi sono nascosto e con il tuo dare mi sono dissetato.

Come le bestie

Come le bestie

Non credevo che viaggiare clandestinamente fosse cosi, cioè venivamo caricati e trasportati in macchina come le bestie.

Il mural di E.

Il mural di E.

Ho conosciuto dei ragazzi che disperdono talento, forza e tempo. Forse alcuni di loro sono demotivati per le poche possibilità che un immigrato ha per integrarsi.

La libertà è la mia lotta

La libertà è la mia lotta

Un giorno pensando che ero un ostacolo il potere mi ha schiacciato, ma nelle tenebre ho trovato la libertà. 

I disegni di Ghali

I disegni di Ghali

Per la prima volta nella mia vita ho avuto un quaderno e dei carboncini

L’addio di Nusreta

L’addio di Nusreta

Mi ha detto che mi ama come una sorellina grande. Sono uscita e non sono tornata più.

Solo

Solo

La mia vita è come una stanza al buio e io aspetto. In questa stanza io sono vagabondo.

L’amicizia, quella vera

L’amicizia, quella vera

A. è andato con suo fratello, non l’ho visto più. Sua madre mi ha detto che è partito per arrivare in Europa.

Il mio nome è A.

Il mio nome è A.

Mi chiamo A. ho 14 anni e tra due giorni mi sposo. Vengono le signori, mi pagano soldi.
Non so quanto mi pagano.

Amen, amen

Amen, amen

Iniziamo il viaggio dal Sudan, 
siamo entrati nel Sahara.

In nome del signore

In nome del signore

Tanti saluti mi chiamo Amir, ho 16 anni. Salutando la mia famiglia, sono partito per un viaggio pieno di difficoltà e amarezze.

Il viaggio di Vadim

Il viaggio di Vadim

Ion e Sergio li hanno presi, li hanno menati tutta la notte, li hanno morsi i cani sulla schiena, sui piedi, ma io continuavo a correre non sapevo dove andavo ma correvo per non farmi prendere, mi sbattevo contro gli alberi cadevo mi rialzavo e correvo avanti.

Quando ero in Africa

Quando ero in Africa

Quando ero in Africa uno dei miei sogni più belli era di viaggiare di venire in Europa.

Ragazzo non partire

Ragazzo non partire

Un giorno mio fratello mi ha detto “ragazzo, non partire. Tu viaggerai e

La storia di Hassan

La storia di Hassan

Piangevo di solitudine e nostalgia e qualche volta pregavo, pensavo di essermi impazzito. 

Una sera di martedì

Una sera di martedì

Una sera di martedi, verso le 3 del mattino, ho lasciato la costa atlantica in una città che si chiama