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La mia felicità e la mia gioia si sono spente, la mia speranza è morta dentro di me. Io ho imparato molto bene l’olandese, ho cominciato a studiare alle superiori e ho imparato tanto sul disegno ma l’Olanda mi ha espulso e mi ha invitato a lasciare il territorio olandese e hanno rifiutato la mia richiesta di asilo essendo egiziano.

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In nome di Dio, del Figlio e dello Spirito Santo.

Mi chiamo Ghali sono nato e cresciuto a Minya, nella campagna di un piccolo villaggio di Minya.

Durante mia infanzia amavo giocare a calcio e io e i miei amici andavamo di nascosto a nuotare senza l’autorizzazione delle nostre famiglie perché ogni anno morivano alcuni bambini nel Nilo. Loro avevano paura che affogavamo anche noi ma noi bambini avevamo la passione del nuoto e rischiavamo anche la nostra vita per farlo.

Non ero portato per la scuola, ma ho cominciato a conoscere la mia passione per il disegno. All’inizio non ero abbastanza bramo ma dopo che mi sono allenato con un mio amico che aveva anche lui questa passione e disegnava abbastanza bene, e lui ha cominciato a insegnarmi e spiegarmi le tecniche e i segreti del disegno. Piano piano è iniziata tra noi una sana competizione e una sfida e così imparavamo sempre di più. Ognuno cercava di aiutare l’altro e insegnare all’altro. C’era questa attenzione di diventare tutti e due speciali, diversi. In Egitto i giovani cristiani devono andare ogni domenica in una specie di riunione in Chiesa. Piano piano hanno scoperto anche in Chiesa il mio talento, e mi hanno dato una spinta per continuare questa passione. Mi facevano disegnare l’immagine di Gesù e mi hanno fatto conoscere un artista per insegnarmi altre tecniche.

Ho cominciato a sviluppare il mio talento con i libricini per bambini, quelli che servono ad abituare la mano a disegnare le parti del corpo e anche colorarla e cominciare a capire come si usano i colori.

Nella scuola quando hanno notato anche loro che avevo questa passione mi hanno chiesto, insieme ad altri ragazzi, di partecipare ad un concorso a livello regionale e mi ricordo che avevamo anche vinto la maggior parte dei concorsi, ma ricordo anche che ci hanno fatto tante promesse di ricevere premi e valorizzazioni e per un bambino queste cose sono molto importanti per incoraggiarlo a continuare. Purtroppo non è stato cosi, era deludente e ci siamo sentiti non valorizzati. Ci prendevano in giro e dicevano sempre che domani avrebbero portato i premi che ci avevano promesso ma non ce li hanno mai portati.

Tanti amici hanno smesso di disegnare per questo. 

Ho deciso di partire per l’Europa come tutti i migranti, per morivi di lavoro e per migliorare la mia vita. Non ho mai pensato di far diventare il disegno il mio lavoro. È stata sempre la mia passione e soprattutto ora, che scrivo queste parole, sono convinto che deve essere solo una passione e non un lavoro. In Olanda ho visto tanti talenti che disegnano per strada e chiedono soldi e secondo me non si può vivere cosi, mi sento che questa arte non è valorizzata né in Egitto e neanche in Europa.

Quando sono arrivato in Olanda tutte le strade di nuovo mi hanno portato a ritornare a disegnare. Appena sono entrato in una casa famiglia ho trovato tanti ragazzi che hanno questa passione e che disegnano molto molto bene. Ho notato una maggiore attenzione da parte degli operatori che lavorano e ho ricominciato un’altra sana competizione e ho cominciato ad imparare tante cose da questi ragazzi e sono stati generosi con me.

Ma come sempre, tutte le cose belle non continuano. La mia felicità e la mia gioia si sono spente, la mia speranza è morta dentro di me. Io ho imparato molto bene l’olandese, ho cominciato a studiare alle superiori e ho imparato tanto sul disegno ma l’Olanda mi ha espulso e mi ha invitato a lasciare il territorio olandese e hanno rifiutato la mia richiesta di asilo essendo egiziano.

Ho cercato di avere i documenti e per questo sono venuto in Italia. Ho deciso di venire in Italia e li ho conosciuto un posto nuovo per me “CivizoZero”, dove posso continuare la mia passione, ma voglio dire che ho conosciuto un Signore che è convinto del mio talento e per me è una guida e mi incoraggia a continuare la mia passione, il signore Y.

Per la prima volta nella mia vita ho avuto un quaderno e dei carboncini, non nascondo che era un sogno da sempre avere queste cose che ti fanno sentire un artista, ma fino ad adesso non li ho mai avuti, disegnavo sempre su carta normale e matita normale. È stato un bel regalo e un segno di generosità.

Sono convinto che valorizzano l’arte solo le persone che ci credono nell’arte, e capisce i bisogni di un artista solo un altro artista. Spero di trovare l’opportunità di continuare la mia passione anche di imparare tante cose nuove qui in Italia. Ora il mio sogno è studiare in un Istituto il disegno. Se non c’è un modo, spero di fare tanti Work shop ma con veri artisti.

Grazie.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]