[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]

Quando arrivava la polizia i ragazzi fuggendo cadevano dalle terrazze del palazzo e si rompevano le gambe e le braccia.

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Dopo la comparsa di prime luci del giorno abbiamo incontrato due persone e gli abbiamo detto di chiamare la polizia per portarci nel centro. Il giorno dopo la polizia dopo il rilascio di foglio di espulsione ci ha mandato a Atene dove ho incontrato i ragazzi della mia città.

Volevo arrivare in Italia, dopo alcune settimane mi sono arrivati i soldi che mi erano stati spediti dall’Iran. Però sono stato imbrogliato da una persona la quale prendendo i miei 3000 euro è sparito.

Non avevo più una lira, sono andato a Patrasso dove vivevo nella fabbrica in una condizione difficile. La polizia veniva ogni giorno e prendendo i ragazzi, li rimandava ad Atene.

Quando arrivava la polizia i ragazzi fuggendo cadevano dalle terrazze del palazzo e si rompevano le gambe e le braccia.

Dopo 7 mesi abbiamo dovuto affrontare un altro disastro cioè è stato  ucciso un greco, a seguito la quale una sera c’è venuta la polizia e ci ha detto di abbondare lo Scerkat (fabbrica).

Eravamo circondati dai fascisti e volevano entrare dentro però le forze dell’ordine si prestavano per la nostra sicurezza. Il giorno dopo la polizia ci ha comunicato che ci avrebbe voluto rimandare ad Atene e dopo due settimane quando la situazione si fosse calmata, avremmo potuto ritornarci.

Una parte dei ragazzi si sono consegnati, però un gruppo dei ragazzi è stato mandato in carcere e dopo un mese sono stati rilasciati. Io con alcuni ragazzi non siamo usciti dalla fabbrica.

Dopo che la gente è andata via, la polizia è entrata dentro per arrestarci, usava i gas lacrimogeni. Alcuni di noi si sono arresi però io con altri ragazzi siamo andati verso la collina e ci siamo rimasti per alcuni giorni.

Dopo alcuni giorni siamo andati al semaforo e mentre tentavamo a salire sui tir circa 30 fascisti ci hanno circondato, io insieme con altri tre ragazzi siamo scappati però il resto dei ragazzi erano circondati dai fascisti. Quando è arrivata la polizia, loro sono stati portati via e in tarda serata sono stati rilasciati.

Dopo un mese la situazione si è calmata, noi tutti giorni andavamo al semaforo.

Dopo alcuni giorni siamo saliti a bordo di un tir il quale era caricato di yogurt, il camionista non se n’è accorto. Faceva molto freddo dentro tuttavia ho resistito fino a 30 ore, poi sono sceso. L’autista greco mi ha preso tutti i soldi e se ne è andato via.

Durante un anno ho vissuto tante esperienze sia positive che negative e ora sono al centro per i minori in Italia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]