Il mural di E.

Ho conosciuto dei ragazzi che disperdono talento, forza, e tempo. Forse alcuni di loro sono demotivati per le poche possibilità che un immigrato ha per integrarsi.

CivicoZero mi aveva chiesto di fare un disegno per un “mural”, l’ho fatto ma non pensavo che sarebbe piaciuto. La volta successiva che sono andato al centro mi hanno proposto di iniziare una “borsa di studio”, la mia famiglia e io avevamo problemi economici, non trovavo lavoro, allora ho accettato e ho iniziato a fare il “mural”. CivicoZero aveva un progetto iniziato, un foglio giornale “Griot” che contiene le storie dei ragazzi che frequentano il centro, sono esperienze scritte da loro stessi. Reza, era un ragazzo afghano che frequentava il centro e ci pensava lui alla grafica del Griot, ma dopo un tempo non frequentava più, e così anche il progetto era rimasto fermo, avevano così bisogno di un grafico, e io conoscevo il programma, così sono diventato il grafico di Griot.

Dentro CivicoZero ho conosciuto dei ragazzi che disperdono talento, forza, e tempo. Forse alcuni di loro sono demotivati per le poche possibilità che un immigrato ha per integrarsi, ma ho anche conosciuto dei ragazzi che fanno delle attività interessanti, tra loro Mohamed Keita appassionato dalla fotografia, Ali Ahmed che fa il “peer educator”, due dei pochi ragazzi che mi hanno dato l’esempio di non perdere tempo, e di utilizzarlo in qualcosa di positivo; a differenza di me loro non si lamentavano della vita dura che hanno vissuto, la maggior parte dei ragazzi che frequentano il centro sono scappati da situazioni orribili, guerre e persecuzioni…

Anche con tutto questo aiuto di CivicoZero io seguivo pensavo pensando che un immigrante, uno straniero non ha la possibilità di integrarsi e andare avanti. In un’occasione P&G ( Procter & Gamble) aveva fatto una visita al centro, e avevano visto il “mural” già finito e le fotografie di Mohamed Keita, e ci hanno offerto un piccolo lavoro, fare un logo e un panello per un mercatino loro per raccogliere fondi per i ragazzi poveri, parte del lavoro era fare delle fotografie del mercatino, quando siamo arrivati dove si faceva il mercatino, io per fare il panello e Mohamed per fare le fotografie, abbiamo visto tutti vestiti con le magliette bianche con uno dei loghi che ho fatto, abbiamo finito il lavoro in due pomeriggi. A CivicoZero io continuavo con il seguente numero di Griot, Laura Laggi aveva iato anche lei il mural e il lavoro fatto in Griot e mi ha chiesto di lavorare come grafico per un altro progetto, “Skool Not Problem”, un gruppo di ragazzi che cercavano con inchieste di capire il perché i ragazzi non vogliono frequentare la scuola avendo l’opportunità di farla, così arrivare al problema e risolverlo, con questo ho cambiato il mio modo di pensare, se ci sono opportunità.