03 Mag Il mural di E.
Ho conosciuto dei ragazzi che disperdono talento, forza, e tempo. Forse alcuni di loro sono demotivati per le poche possibilità che un immigrato ha per integrarsi.
CivicoZero mi aveva chiesto di fare un disegno per un “mural”, l’ho fatto ma non pensavo che sarebbe piaciuto. La volta successiva che sono andato al centro mi hanno proposto di iniziare una “borsa di studio”, la mia famiglia e io avevamo problemi economici, non trovavo lavoro, allora ho accettato e ho iniziato a fare il “mural”. CivicoZero aveva un progetto iniziato, un foglio giornale “Griot” che contiene le storie dei ragazzi che frequentano il centro, sono esperienze scritte da loro stessi. Reza, era un ragazzo afghano che frequentava il centro e ci pensava lui alla grafica del Griot, ma dopo un tempo non frequentava più, e così anche il progetto era rimasto fermo, avevano così bisogno di un grafico, e io conoscevo il programma, così sono diventato il grafico di Griot.
Dentro CivicoZero ho conosciuto dei ragazzi che disperdono talento, forza, e tempo. Forse alcuni di loro sono demotivati per le poche possibilità che un immigrato ha per integrarsi, ma ho anche conosciuto dei ragazzi che fanno delle attività interessanti, tra loro Mohamed Keita appassionato dalla fotografia, Ali Ahmed che fa il “peer educator”, due dei pochi ragazzi che mi hanno dato l’esempio di non perdere tempo, e di utilizzarlo in qualcosa di positivo; a differenza di me loro non si lamentavano della vita dura che hanno vissuto, la maggior parte dei ragazzi che frequentano il centro sono scappati da situazioni orribili, guerre e persecuzioni…